L’edificio, rinnovato e ampliato nel primo Ottocento su strutture di almeno quattro secoli prima, ha interno a navata unica orientata est-ovest con interessante movimento di copertura sia sull’aula che sul presbiterio, riccamente ornati di affreschi monocromi e un effetto ottico di cupola sopra l’altar maggiore. Nella controfacciata, affreschi con scene bibliche –Cacciata dal Paradiso, Natività, Salomone, Abramo con Isacco- eseguiti da Angelo Inganni (1807-1880).Sulle pareti laterali, tele con i Quattro Evangelisti (I877), dello stesso artista, e Via Crucis eseguita nel 1854 da Amanzia Guerillot Inganni (1828-1905).
Dall’ingresso principale, il primo altare a destra, di S. Luigi e S. Eurosia, è sormontato dalla pala di Angelo Inganni, olio su tela del 1877, con in alto la Sacra Famiglia, volo di angioli e i Santi Luigi ed Eurosia ; oltrepassata l’entrata laterale, vediamo l’altare della Madonna, del primo Ottocento, con statua lignea della Vergine col Bambino databile al secondo ‘600; un tempo vi era collocato un trittico di tavole lignee ad olio di Floriano Ferramola (1480?-1528) ) con al centro una Madonna con bambino ora in Vescovado e ai lati i Santi Martiri Faustino e Giovita. Queste due ultime tavole (inizio ‘500)sono collocate dietro l’altar maggiore, come sportelli della coppia dei tabernacoli delle Reliquie delle Sante Croci e dei Santi, in cui sono conservate anche le statuette in legno di S. Rocco e S. Sebastiano.
Alla sinistra dell’ingresso principale, fonte battesimale del primo ‘800 e coprifonte del XX secolo, sovrastato da grande tela ad olio con S. Mauro, S. Apollonia e S. Antonio Abate (autore lombardo ignoto, seconda metà sec. XVI), sopra la quale si trova un altro olio su tela, più piccolo, (autore ignoto di ambito lombardo, 1640-1660), del Battesimo di Gesù al Giordano. Dopo la porta di salita al vecchio pulpito, si trova l’altare del SS. mo Sacramento o di Emmaus, con tabernacolo del ‘700 e grande tela ad olio raffigurante la Cena di Emmaus ( autore ignoto, primo Ottocento).
Nel presbiterio, sulla parete di fondo dietro l’altar maggiore, importante pala del Cristo Risorto fra S.Zenone e S.Carlo Borromeo (1600-1624), opera di Grazio Cossali (1563-1629); sempre nel presbiterio, nella parete sinistra, tabernacolo per Oli Santi (secondo Seicento) e in alto due cantorie in legno dorato e stucco dipinto; in quella di destra, è collocato un organo di notevole interesse, costruito dai fratelli Sgritta di Bergamo (1856-1857). In sacrestia, olio su tela raffigurante il Martirio di S. Eurosia, di autore bresciano del secondo ‘600.
Nella medesima parrocchia si trova la quattrocentesca chiesetta intitolata ai SS. Fabiano e Sebastiano, con interessanti affreschi esterni ed interni.