La costruzione della neoclassica Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta fu iniziata nel 1743 su progetto dell’architetto veneziano Giorgio Massari (1687-1766), in alternativa alla prima parrocchiale, la Pieve, per aumento della popolazione e sviluppo dell’abitato verso il centro del territorio. Aperta al culto nel 1760, si innalza elegante sul sagrato e sulla scalinata; la facciata, disegnata da Rodolfo Vantini (1791-1856) sostituito poi da Luigi Donegani (1793-1855) che vi apportò modifiche, fu conclusa nel 1835. Le statue di Fede, Speranza, Carità sopra il timpano e l’altorilievo dell’Assunzione furono realizzati da Francesco Stanga su disegno di Giovanni Franceschetti tra 1827 e 1837. Nella lunetta sopra l’ingresso principale si trova un affresco di Giuseppe Teosa (1760-1848) con Gesù che consegna le chiavi a San Pietro. La grandiosa scalinata marmorea, che colma il dislivello tra chiesa e piazzale, fu disegnata da Luigi Donegani; tale progetto fu modificato solo in parte da Luigi Basiletti (1780-1859), che, proposto dal mecenate Paolo Richiedei, ne fece portare a termine la realizzazione nel 1857; è caratterizzata da rampe lineari e da una curvilinea con piano intermedio e dalle statue di due leoni di Antonio Tantardini (1829-1879). Il campanile accanto all’edificio religioso fu edificato nel 1931 su progetto dell’arch. Angelo Albertini (1883-1947) e completato negli anni Settanta del secolo scorso.
L’interno della Chiesa prepositurale, con maestoso impianto architettonico a navata unica, ha un grande altare maggiore, altri due centrali laterali e quattro minori, con splendidi paliotti, pregevoli ancone e pale.
Dall’ingresso principale, sormontato dal lunettone del Mosè affrescato da Angelo Inganni (1807- 1880), nel primo altare a destra, detto della Virtù (o di S. Angela), tela dell’Angelo della Purità di Angelo Inganni, eseguita nel 1855 e dallo stesso ritoccata nel 1878; nella grande cappella laterale, altare del Rosario(sec. XVIII) con tela di Sante Cattaneo (1739-1819) raffigurante la Madonna del Rosario con S. Domenico, S. Fermo e Sante Apollonia e Lucia; dopo l’ingresso laterale, su cui domina un pulpito ligneo del milanese Filippo Villa eseguito nel1865 sovrastato dalla statua dell’angelo della Rivelazione di Domenico Ghidoni (1857-1920), si trova l’ altare di S. Giovanni Battista, con tela della Predicazione del Battista di Sante Cattaneo. A sinistra della bussola dell’ingresso principale, vediamo una nicchia con fonte battesimale (sec. XVI)con affresco del Battista eseguito nel 1945 da Tita Mozzoni (1894-1986); proseguendo sulla sinistra incontriamo l’altare della Deposizione (secondo Settecento) con tela della Deposizione di A. Inganni, dipinta nel 1854; indi si apre la grande cappella laterale con altare del Santissimo e tela dell’Ultima Cena di Ottavio Amigoni (1606-1661) già nella Pieve e ampliata per il suo attuale collocamento da Pietro Scalvini (1718-1792); dopo l’altro ingresso laterale, troviamo l’altare di San Pietro e dell’Immacolata Concezione, con pala dipinta da Sante Cattaneo raffigurante l’Immacolata davanti all’Eterno con i Santi Pietro e Giuseppe.
Nel presbiterio, dietro l’ altare maggiore (1824-1830) in marmo giallo, bianco, rosso e grigio disegnato dal Vantini, incorniciata da splendido apparato marmoreo del 1763 realizzato da Francesco Scalvi su disegno di Domenico Carboni, vediamo la statua lignea della Madonna del coro (sec.XV), proveniente dalla Pieve; sotto le cantorie, due opere di Paolo da Cailina il Giovane (1486- 1572) provenienti da S. Lorenzo: Incoronazione della Vergine con SS. ma Trinità sotto l’organo del Tonoli (realizzato nel 1879) e i Tre Diaconi San Lorenzo, Santo Stefano e San Vincenzo sotto l’affresco della Crocifissione di Silvio Consadori (1909-1994), realizzato nel 1943. Nella sacrestia, troviamo la Pala della Presentazione di Maria al Tempio, di Grazio Cossali(1563-1629), ex voto proveniente da San Lorenzo, come il dipinto del Battesimo di Cristo tra i Santi Antonio da Padova e Filippo Neri (maestro bresciano sec. XVII); poi la tela di Sant’Antonino da Piacenza con San Gottardo e San Gaetano di Francesco Bernardi (sec.XVII), due sagome di Angeli del Triduo eseguite da Angelo Inganni, autore anche del ritratto del Prevosto Bortolo Alberti (1871) .
Nella volta del tempio neoclassico, incorniciati da stucchi pregevoli, vediamo affreschi del 1905 di Gaetano Cresseri (1870-1933): allegorie di Fede, Speranza, Carità nel catino dell’abside; Assunzione della Vergine sulla volta del presbiterio e Incoronazione di Maria Regina con Apostoli e Santi in quella della navata. Alle pareti, statue di Santi, ciascuna in una nicchia sormontata da riquadri con bassorilievi, la maggior parte opera di Domenico Ghidoni e dei fratelli Gusmeri ( fine sec. XIX).
Davanti all’ingresso principale, nel pavimento , da un vetro si intravede la cripta delle sepolture predisposte dai mecenati nobili Richiedei, mentre lastre tombali davanti all’altar maggiore, a quello del Rosario e del Santissimo celebrano personaggi che hanno dato lustro alla comunità.