Cenni Storici

La chiesa di San Lorenzo diacono martire è, insieme alla Pieve, il segno del poderoso sforzo organizzativo per la diffusione del cristianesimo presso le popolazioni rurali e per la loro amministrazione civile e religiosa da parte della Chiesa delle origini e degli ordini monastici. Alcuni documenti del 1300, in cui si parla di un beneficio sacerdotale e di un rettore di San Lorenzo, ci dicono che la chiesa di San Lorenzo era presente da tempo, come ci hanno confermato i recenti risultati dell’indagine archeologica, che documentano un’area cimiteriale ante X secolo, una struttura del X secolo ed un edificio sacro del medesimo periodo storico. Anche le sepolture affiorate durante i lavori di riqualificazione della piazza San Lorenzo (2022), insieme al basamento di una torre campanaria, sono attribuibili alla stessa epoca.
Nel corso del XV secolo il beneficio di questa chiesa fu unito alla Prepositura della Pieve, ma i prevosti dovevano recarsi più volte alla settimana a celebrare in San Lorenzo “per comodità degli abitanti circonvicini”, ovvero delle contrade che si erano andate sviluppando verso la parte centrale pedemontana e meridionale del territorio di Gussago, Comune capo di Quadra. A quell’epoca risale la completa demolizione dell’originario complesso medievale dedicato a San Lorenzo e la costruzione sullo stesso sito di un nuovo tempio di linee gotiche, ad aula unica, giunto a noi pressoché intatto nella sua struttura quattrocentesca. Durante il secolo XVI in San Lorenzo si celebravano messe il mercoledì, il venerdì e nei giorni festivi; oltre all’altare maggiore, esistevano quello di Sant’Antonio e quello dedicato alla Beata Vergine Maria, in seguito detto della Presentazione di Maria al Tempio. Le relazioni delle visite pastorali a partire dalla metà del XVI secolo documentano la costante cura della comunità verso tale chiesa, che non aveva redditi e veniva mantenuta con le elemosine e le offerte degli abitanti della Piazza. Tra il 1500 e il 1600 ebbe luogo la costruzione delle due cappelle ai lati dell’arco trionfale tra navata e presbiterio. Nel corso del 1600 le celebrazioni aumentarono per i lasciti di alcuni benefattori. Sui tre altari furono collocate pale di pregevoli artisti, ora conservate nella chiesa parrocchiale. Nel secolo successivo la chiesa fu costantemente officiata e ulteriormente arricchita di ornamenti e di arredi, come testimoniano alcuni pannelli lignei con decori floreali e un bel messale di quell’ epoca, e vi si celebrarono molti matrimoni. Il terreno circostante continuava a servire da cimitero; ma dal 1765 i confratelli della Confraternita del Triduo cominciarono ad aver diritto di sepoltura dentro quella chiesa. Nel XVIII secolo fu pure realizzata la facciata che vediamo ancora oggi, tamponamento di una quinta campata eliminata per ridurre le dimensioni dell’edificio. Nel corso della prima metà del 1800 San Lorenzo vide un progressivo declino delle sue funzioni religiose; le messe venivano celebrate ormai quasi tutte nella vicinissima nuova parrocchiale aperta al culto dal 1760, vi si celebrava solo nelle ricorrenze di San Lorenzo, Sant’Antonio, della Presentazione, di Sant’Anna, e vi si benedicevano le palme. Accanto all’ edificio, sia a monte che a mezzogiorno, vennero addossate costruzioni di privati; tra il 1833 e il 1859 la chiesa fu requisita più volte per ospitare le truppe austriache impegnate a sedare i “rivolgimenti politici” e dopo il 1859 le varie amministrazioni comunali la destinarono a magazzino, deposito materiali e salone civico. Restituita al culto nel 1880, come si legge nella lapide sulla facciata, San Lorenzo fu utilizzata di nuovo per le celebrazioni di ricorrenze liturgiche e come sede per la dottrina cristiana delle donne. Piccoli interventi di manutenzione effettuati ogni dieci, venti anni, ne rallentarono il degrado; tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso ospitò anche varie manifestazioni culturali, non esistendo ancora in paese strutture pubbliche abbastanza ampie. La corrosiva azione del tempo, che ne aveva impedito ormai la fruibilità, è stata fermata con i lavori di restauro e recupero a scopo religioso e culturale conclusi nel 2007.

 

L’Edificio


L’attuale costruzione, orientata est-ovest analogamente al tempio precedente, fu presumibilmente portata a termine nel 1492, come testimonia una data incisa alla base di un capitello. L’interno della chiesa è a navata unica, con arco a diaframma di sostegno dalle fondamenta. Alcuni capitelli degli archi sono medievali e provengono dal preesistente edificio, come altri recuperi murari nel campanile (sec.XIII), che ha cella campanaria con aperture a sesto acuto e decorazioni in cotto. Ai lati dell’arco trionfale che separa la navata dal presbiterio si alzano due cappelle con lunettoni inseriti nell’arco delle stesse. Il presbiterio è coperto da una volta a crociera costolonata; l’abside, con volta ad ombrello a costoloni e archetti pensili, è illuminata a levante da due finestre. Alcune monofore, ora murate, davano luce all’aula da mezzogiorno. Sulla parete a monte una finestra rettangolare è chiusa dalle costruzioni civili affiancate al tempio. Tracce di un affresco raffigurante una Madonna in trono con bambino e Santo sono visibili sulla parete a monte, insieme al viso di un altro Santo in un riquadro vicino. La facciata , dove si apre un’ampia finestra rettangolare, è di stile neoclassico. Il tetto è stato ripristinato come in origine, il pavimento è ricoperto con mattonelle originali, le pareti interne sono state ripulite. Gli impianti moderni di servizio e sicurezza ne prevedono l’uso per il culto ed iniziative culturali.

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